2008 - 2010
Categorie
Località
Osimo
Committente
Privato
Programma
Piano di Recupero e realizzazione di tre unità abitative con piscina all'interno di un unico complesso
Dimensioni
500 mq
Cronologia
2008 - 2010
La casa di campagna. Un luogo tranquillo e piacevole dove passare in compagnia i fine settimana e i momenti di relax con amici e famiglia lasciando il lavoro e la città. Dopo una ricerca durata alcuni anni, un vecchio casale circondato da un’oasi verde a ridosso del centro di Osimo è sembrato il luogo ideale per realizzare l’obiettivo prefissato. A quindici minuti dal mare e da Ancona, ma soprattutto la presenza di molti ulivi secolari, lecci e grandi gelsi hanno sicuramente contribuito alla scelta di questo luogo.
Dopo un lungo iter urbanistico, il vecchio e instabile casale di campagna è stato demolito e sostituito da un nuovo aggregato di piccoli edifici che ne ricorda la forma e l’orientamento planimetrico. L’intervento di riqualificazione generale prevedeva di creare tre unità identiche ed autonome con una serie di servizi in comune per tre famiglie di amici. Le case occupano la parte alta del lotto, mentre a valle e collegata da una serie di percorsi c’è la grande piscina con gli annessi privati e comuni.
La coabitazione degli spazi esterni è l’elemento caratterizzante di tutto l’intervento. Grazie alla particolare distribuzione degli spazi interni ed esterni, ogni famiglia dispone di zone private esclusive direttamente collegate con l’abitazione mentre gli spazi esterni sono vissuti in comune senza separazioni nette delle proprietà.
Il piano di recupero ha dettato alcune limitazioni (tetto a falde inclinate, copertura in coppi) che sono state utilizzate come stimolo ad una riflessione più approfondita sul modo di costruire e sulla tipologia architettonica delle case di campagna.
L’architettura è volutamente semplice ed essenziale. Grondaie e pluviali celati all’interno dell’architettura permettono di leggere i volumi delle case liberi da ogni ornamento. L’edificio più grande contiene due unità mentre il secondo edificio ne ospita una terza, sempre in continuità ma lievemente scostata dalle altre permettendo di ricavare lo spazio privato della casa centrale. Il marcapiano in acciaio verniciato è l’elemento che rende l’intervento leggibile in modo omogeneo. Difatti non solo sottolinea la scansione verticale degli edifici ma diventa pergola per gli spazi privati e sede per lo scorrimento dei grandi portelloni scorrevoli.
Gli spazi interni sono in diretta continuità con l’esterno grazie alle grandi finestre ad angolo. Gli infissi scorrono all’interno di una controparete in cartongesso così da unificare lo spazio del soggiorno con il porticato esterno.
La forma irregolare delle falde del tetto fa intuire lo spazio interno a doppia altezza della zona pranzo. Una scala stretta tra due muri porta alle due camere del piano superiore e al soppalco aperto sul soggiorno.
Ogni famiglia ha poi personalizzato gli ambienti interni pur conservandone la distribuzione originale. Negli spazi interni presentati il soggiorno è fortemente caratterizzato da una parete contenitiva in rovere spazzolato che diventando libreria separa la zona giorno dalla camera matrimoniale al piano terra, disegna i i mobili alti della cucina e avvolge una delle pareti della scala fino a raggiungere il soppalco.
La zona della piscina è ovviamente la parte comune più sfruttata nei mesi estivi. La scala con alzate in cotto di bagheria separa gli annessi privati (una camera con bagno per ogni famiglia) da quello comune che ospita la cucina, un piccolo deposito e un forno a legna esterno.
I colori in questo caso sia per la pietra che per il tonachino sono chiari sui toni del beige, mentre le abitazioni, sono caratterizzate da un colore rosso, ricco di sfumature volutamente vivo e pieno di carattere.
La struttura delle case è mista in blocchi autoportanti di legno mineralizzato e cemento e garantisce un microclima interno molto piacevole. Il riscaldamento a pavimento e il grande camino testimoniano la volontà di utilizzo delle case anche nelle stagioni fredde.