TERCAS ARCHITETTURA

2000

Committente

Istituto di cultura urbana Tetraktis

Programma

XIV Edizione Premio Tercas

Concorso di idee: Progetto menzionato

Riqualificazione dell’area Villaggio del Fanciullo, il recupero dell’ex colonia marina e la realizzazione di un Centro culturale polivalente

Dimensioni

17.000 mq

Cronologia

2000

I temi a partire dai quali il progetto prende forma derivano dallo studio del luogo, dal rapporto tra la città e il mare, dell’oggetto architettonico e delle scelte energetiche.

Il luogo e le dune

La duna presente sul litorale è sembrata subito una realtà da conservare e valorizzare come memoria del nuovo contesto. Nella proposta progettuale un gioco di dune crea una serie di spazi aperti e chiusi fino al mare. Alcune modellano il luogo restituendo quella morbidezza e quel silenzio che si sono persi nel tempo, altre creano un’architettura ipogea ed impercettibile, la colonia marina, con l’obiettivo di liberare il paesaggio. Su di esse sono appoggiate con leggerezza passerelle in legno e sono individuati dei varchi per raggiunger il mare. Sulla sommità della duna esistente è stata collocata una passerella pedonale che funge da lungo mare parallela alla spiaggia. Gli spazi in piano sono utilizzati per il gioco (colonia, calcetto, spazi all’aperto per anziani e per bambini, piazza per spettacoli, ecc.).

-La città e il mare

La città, attualmente esclusa dal mare, lo riconquista con una serie di attenzioni progettuali che evitano la diffusione sul luogo delle numerose funzioni richieste dal bando e le concentra in unico volume appoggiato su due dune, lasciando vedere l’orizzonte.

Il grande spazio all’aperto che si crea funge da piazza, da elemento catalizzatore per manifestazioni estive. Una serie di traiettorie e passaggi riconquistano la cittadina al mare svelando anche al passante frettoloso chiari e dimenticati assi visivi sull’orizzonte.

L’oggetto architettonico

Il complesso polivalente, racchiuso dentro una forma geometrica rettangolare, è deposto “con indifferenza” sulle dune, ma con una particolare attenzione alla visibilità della via verso il mare. Seppure di forma semplice e cartesiana è un contenitore di grande forza architettonica e di chiara identificazione per poter assumere il ruolo di riferimento per l’intera comunità.

La sua generica semplicità e la sua mancanza di formalizzazione sono le chiavi del progetto, il suo contenuto. La scelta dell’inglobamento del vecchio edificio al nuovo, si deve oltre che alla volontà di lasciare più spazio al paesaggio naturale, anche al riconoscimento della valenza bioclimatica ed del suo orientamento verso est. Tra i due edifici uniti anche planimetricamente si formano, per effetto di una calibrata “fusione”,  alcuni interessanti spazi sia esterni che interni di comune utilizzo e funzionalità, come il grande spazio coperto/piazza aperto verso il mare, il portico di distribuzione alle varie funzioni del centro polivalente, ecc.

Capogruppo RTP :  Anita Sardellini